È online la serie video «Ma cos’hai nella testa?» di Ezio Aceti
- Quante volte ti sei scoraggiata (o scoraggiato) di fronte alle insidie che vengono tese ai ragazzi, chiedendoti come contrastarle?
- Quante volte hai temuto che nella loro testa non ci fossero le necessarie risorse per crescere liberi?
- Quante volte, di fronte alle domande incalzanti degli adolescenti sul sesso, sulla rete e sulla libertà, non sei riuscita a trovare risposte adeguate?
Nella serie troverai contenuti video con approfondimenti al testo per facilitare la comunicazione fra adulti e ragazzi.
Cosenza, al via la scuola genitori: sette incontri da marzo a maggio
Cosenza. Al via la scuola genitori del progetto Edu-Factoring – strill.it
Genitori in età matura | mamma a 54 anni | Non è una passeggiata e ne sono consapevole – Zazoom
Elevare il positivo
La realtà non è quella che vediamo, è quella che noi facciamo esistere. Se eleviamo il positivo dalla realtà, allora essa diventa luminosa, incoraggiante e ci sostiene. Se invece eleviamo il negativo la realtà ci opprime, ci scoraggia, ci porta alla disperazione. È una scelta di campo: occorre allora vederla con occhi nuovi, positivi; persino la sofferenza se noi la guardiamo così può essere sostenuta, vissuta e può portare frutto nonostante il dolore.
L’amicizia si impara e si educa
Venti di guerra spirano all’orizzonte, eppure è possibile seminare la prevenzione alla guerra, dobbiamo farlo se siamo una generazione che si rispetti, per fare questo occorre seminare capacità di costruire amicizia, occorre dire ai nostri bambini, i nostri ragazzi che l’amicizia si educa, che l’amicizia si impara e che è sempre possibile. L’amicizia è la miglior prevenzione alla guerra.
Mi ricordo una volta, in uno sportello di ascolto in una scuola, ricevo una ragazza di terza media, mi dice: “Sa ho raccontato le cose più personali ad una mia carissima amica, lei mi ha ascoltato e poi sa cosa ha fatto? È andata in giro ha dirlo agli altri, ha tradito quello che io avevo detto a lei. E mia madre mi ha detto che da domani quella non deve essere più mia amica”. Le ho risposto dicendo che la tua mamma sbaglia, e di andare dalla sua amica e dille che ti spiace tantissimo che lei è andata in giro a dire le tue cose, ma non per questo rompi l’amicizia, tolleri, la perdoni. Senza perdono e tolleranza noi rimarremo soli perché perdonare all’altro è perdonare ai nostri sbagli, tollerare gli sbagli dell’altro è tollerare le nostre mancanze ecco perche l’amicizia si educa e si costruisce a forza di tollerare per dare a noi e gli altri.
La grandezza della verità
Le grandi virtù di un genitore, di un educatore sono due: primo, l’umiltà, l’umiltà vuol dire mettersi sotto, considerare l’altro sempre come degno di amore; l’umiltà vuol dire mettersi sempre in discussione, umiltà significa essere coscienti che siamo tutti sulla stessa barca, che abbiamo tutti lo stesso valore. Il secondo è il mettersi sempre in discussione, il pensare che la verità non è mai posseduta solo da me, ma la verità è sempre nella relazione, perché la verità è Gesù, e Gesù è più grande delle mie idee e anche delle tue. Gesù le comprende le nostre idee, le purifica e le trasforma. Ecco perché la verità è sempre nell’amore e nella relazione, solo nell’amore noi scopriremo il vero ruolo dell’educatore e la grandezza della verità.
Nati a immagine e somiglianza di Dio
Siamo nati a immagine e somiglianza di Dio; immagine è il dono che Dio ci ha fatto. Ognuno di noi porta in sè la scintilla del Creatore, la luce. La somiglianza, invece, è quello che dobbiamo diventare e noi possiamo diventare simili a Dio se ci lasciamo illuminare dal suo Spirito, guidare dalla sua luce, allora arriviamo a somigliare a Dio, ad essere Dio per partecipazione. Questa cosa è bellissima, è straordinaria, è possibile a tutti! E non pensate che sia complicato, Dio è semplice. Lo può fare la persona più ignorante sulla faccia della terra come la persona più sapiente e ricca, basta che sia uomo vero nel rapporto con Dio vero.
Cogliere semi di luce
Il profeta non è colui che prevede il futuro, non è un indovino, non è un mago che cerca di dirti quello che capiterà dopo, no. Il profeta è colui che sa cogliere nel momento i semi di luce che serviranno per il futuro. Il profeta è colui che entrando nella sua anima e nel suo cuore sa intravedere i moti dello Spirito che illuminano il presente. Profeta possiamo esserlo tutti se umilmente ci abituiamo a entrare in noi, a far tacere tutti i rumori esterni alla nostra anima, per cogliere i moti dello Spirito i pensieri dell’eterno. Scopriremo due cose: non solo il senso di quello che sta capitando ma anche un grande stupore e una grande gioia.
Resilienza
Noi siamo fragili, abbiamo tanti difetti, sbagliamo molto. Si può dire che l’essere umano fa molti sbagli nella sua esistenza e questi sbagli potrebbero scoraggiarlo, rattristarlo, anzi, molti agiscono proprio su questi sbagli per diffondere negatività, paura, solitudine. Occorre, invece, essere intelligenti e saper sfruttare bene gli sbagli e le mancanze. La resilienza è quella capacità dentro ciascun essere umano di trasformare la frustrazione, la fatica e lo sbaglio in opportunità, in crescita, in luce nuova. Ecco coltiviamo la resilienza. Come possiamo farlo? In due modi, cercando di evitare di drammatizzare gli sbagli che facciamo e di intravedere il positivo in noi e negli altri: ci accorgeremo che l’umano e la fragilità possono essere trasformati in opportunità e crescita. Infatti, si guadagna molto di più con lodi date con pertinenza che con continui castighi e rimproveri. Allora non dobbiamo rimproverare noi stessi che sbagliamo, dobbiamo rimproverarci se quando sbagliamo rimaniamo fermi non ci rialziamo e drammatizziamo, invece possiamo stimarci se ricominciamo, ci rialziamo e continuiamo ad amare.
La cosa più bella fra gli esseri umani è l’attenzione
La vita bisogna affrontarla con gli occhi di un bambino.
Quali sono le caratteristiche del bambino? Sono sostanzialmente due: il bambino non ha il tempo, tutto è eterno, tutto è vissuto nell’assoluto. Ecco perché Gesù dice che noi dobbiamo tornare bambini! La seconda caratteristica è che il bambino mette dentro tutto se stesso in quello che fa, è pienamente lui, pienamente attento. È stata Simone Weil, la filosofa francese che diceva: “La cosa più bella fra gli esseri umani è l’attenzione”. Allora viviamo eternamente nel presente con l’attenzione profonda, saremo bambini e uomini evangelici.